Sette concerti in sette città, questa la proposta del Centro Studi Arti e Spettacolo nel Mediterraneo “Mousikè” in occasione del XIII festival di Musica Antica nel Mediterraneo.
Sette concerti dal 28 settembre al 6 dicembre itineranti per la Puglia, con una tappa nel Palazzo Lanfranchi di Matera della stessa formazione musicale ospitata a Gioia il 18 novembre nella sala del trono del Castello: l’Ensemble “Les Elèments”, al secolo Piero Cartosio e Natalia Bonello (flauti diritti e traversieri), Roberto De Santis (viola da gamba) e Basilo Timpanaro (clavicembalo).
I musicisti acclamati dal pubblico presente hanno eseguito musiche di Hotteterre, D'Anglebert e Telemann nel concerto “Intorno a Rousseau” – Gare sonore degli elementi”.
Un repertorio raffinato eseguito con rara maestria che ha rievocato con la complicità del luogo davvero molto suggestivo, atmosfere di inizio ‘700, sia in assolo (Ouverture de Cadmus e Chaconne de Phaeton da Lully per solo cembalo di D’Anglebert) che in ensemble (Sonate en Trio n. 6 e n. 3 in sol, Passacaglia in Si minore, Sonate en trio n. 3 op. 3 in Si minore, Sonate en Trio n. 4 in Mi minore de “Le Romain” di Hotteterre e Trisonata in Do Maggiore a due flauti dolci di Telemann).
L’Ensemble mutua il nome “Les Elemènts” dalle composizioni ardite dei francesi Jean Ferry Rebel e Andrè Cardinal Destouches, brani “illuminati” riecheggianti quell’armonia che nelle sue infinite e sfaccettate “varianti” pone ordine al caos primordiale dei quattro elementi Terra, Acqua, Aria e Fuoco.
La perfezione delle varie esecuzioni ha conquistato l’uditorio, in rapito e silenzioso ascolto, tanto da rendere “dissonanti” anche i passi dei ritardatari sul pavimento, resi alquanto rumorosi dall’elasticità del legno.
A fine concerto - per altro poco pubblicizzato - la degustazione di vini della tenuta “Patruno - Perniola” ha riscaldato la serata uggiosa e piovosa distraendo l’attenzione dagli stracci posti sul pavimento in legno per assorbire l’acqua che cadeva dal tetto.
Sconforta vedere una struttura così bella a rischio di degrado, essendo le infiltrazioni non solo pericolose per il tetto ma anche per il pavimento su cui l’acqua stagnante potrebbe causare ulteriori danni.
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