Centodue anni di lucida gioia di vivere, con una filosofia di vita così moderna da destare sconcertoe commozione tra i suoi cari che già ne hanno contezza e tra tutti coloro che lo ascoltano…. Torniamo a salutare ed a far gli auguri ad Oronzo Colucci - Ufficiale superiore dell’Aeronautica in pensione, per 40 anni al servizio dell’Arma sentendosi …”provvisorio” -, il 16 luglio del 2016, nel giorno del suo 102° genetliaco.
Il fatto stesso di brindare ancor prima che per se stesso, per l’anniversario di matrimonio di Grazia e Raffaele e per il nipote Jacopo, giunto alla maturità, cui augura un futuro prospero e pieno di soddisfazioni, dà un’idea dello spessore umano di un uomo che ha guadato oltre un secolo conservando intatta l’ironia dei venti anni, resa ancor più struggente dalla consapevolezza che ogni giorno merita di essere vissuto come se fosse l’ultimo.
Mentre i suoi figli Maria Grazia, Angela e Raffaele insieme a nuora, generi, nipoti e pronipoti gli si stringono intorno, pur non potendo godere della vicinanza della sua compagna di vita da 68 anni Ida, oggi ottantaseienne, costretta a letto dal precario stato di salute, Oronzo pronuncia uno dei suoi mitici discorsi.
“Il mio compleanno, essendo centenario, io lo vedo in modo particolare. Questa vecchiaia io la vedo come una medaglia che ha due facce molto diverse l’una dall’altra. Una faccia è serena e piacevole perché il Padre eterno, nonostante la tarda età, mi consente di vivere ancora ed io perciò lo ringrazio ogni giorno e parecchie volte al giorno, così come ringrazio la Madonna che mi ha accordato la sua protezione e salvato in tante situazioni pericolose. L’altra faccia della medaglia la vedo coperta da un velo di malinconia, perché sento sempre più vicina la fine del mio ciclo vitale per cui mi devo preparare al trapasso nell’aldilà.. Questa faccia malinconica ha altri due aspetti, uno negativo e uno positivo. Negativo perché i mali inevitabili della vecchiaia mi hanno portato a una forte carenza uditiva e visiva e alla diminuzione continua di ogni abilità fisica, per cui per fare qualcosa ho bisogno dell’aiuto delle persone che mi stanno intorno e che ringrazio profondamente. Il lato positivo è costituito dal fatto che io nel nucleo famigliare combatto e godo della stima e dell’affetto delle persone che mi amano, ed inoltre - nonostante la vecchia età -, la vita la sento ancora bella e desidero brindare con voi tutti.”
Queste le parole pronunciate prima del brindisi che ha visto Oronzo lanciare con forza e calore insieme ai suoi cari il grido augurale del “ghere ghe ghezz!”, lo stesso lanciato dall’aquila quando sfreccia all’attacco nel cielo.
Qual è il segreto di tanta longevità? La curiosità verso la vita, coltivata attraverso le letture, mantenendosi informato utilizzando i media e soprattutto elaborando queste informazioni in modo critico, fare movimento per mantenere elasticità e tono muscolare per quel che è possibile, mangiare un po’ di tutto, ossigenarsi e respirare bene, darsi delle regole da rispettare e… dimenticare di aver le malattie, conservando sempre un pensiero positivo su ogni situazione ed in ogni frangente. Un esempio di vita per tutti! Auguri, Oronzo!
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